L’altro giorno, in webmeeting, ognuno ha raccontato con ottimismo e umanità tutto quello che ha ritrovato o imparato ad amare in questa quarantena: cucina, pittura, parenti, scultura, famiglia, amori. Io ho raccontato di tutto quello che trovavo e amavo ogni giorno tra il cancello di casa e la scrivania dell’ufficio, nel caffè al bar a fianco di uno sconosciuto o sul treno, tornando a casa, nel sorriso di un pendolare stanco. Di tutte le vite che vivevo sfiorandole di nascosto. Della vita che donavo in punta di piedi. Mancanze. Abitudini.
Un po’ arrabbiata, un po’ annoiata.
Un po’ distratta, un po’ distrutta.
E seppur io accolga le lacrime esattamente quanto i sorrisi, al momento mi sento fuori moda…
Elisabetta