Cari amici e care amiche,
Ci pesa molto e ci abbiamo messo un po’ a comunicarlo ufficialmente, ma questa estate siamo costretti ad annullare la finale del Monterocktondo e la Festa di quartiere che da anni realizziamo nel Parco Don Puglisi a Monterotondo Scalo in collaborazione con l’ Amministrazione Comunale.
Si crea un vuoto e si svuota una piazza che negli anni si era riempita di dialogo sociale e di partecipazione, si ritorna a godere del silenzio e del rumore indisturbato del treno che taglia l’umidità dello Scalo. I macchinisti della ferrovia sono già tristi: non potranno suonare goliardici per salutarci al passaggio sui bordi del festival, il signore del terzo piano godrà della sua televisione indisturbato e nessuno potrà dire che le salsicce erano cotte male e che “sti ragazzi suonano troppo forte. Si spengono le luci e quel piccolo miracolo dei mille mestieri della festa e dei tanti lavoratori improbabili disoccupano sia la strada che i sogni.
Un vuoto però non è necessariamente una perdita. Un vuoto è anche un momento per riflettere. Bisogna approfittare di questo silenzio per dirci delle cose con franchezza, per costruire un pensiero, per ascoltare tutti.
Quali sono i motivi ? Non sarebbe corretto dire che l’unico motivo sia stato solo la mancanza del cofinanziamento pubblico, che ad onor del vero , sin dalla nascita del festival ogni anno l’ Amministrazione Comunale ha garantito.
Ad annullare la finale del festival è stata principalmente la nostra precarietà economica, ma anche un misto di stanchezza, solitudine sociale e di conseguenza il bisogno di leccarci le ferite, rifiatare e ripartire piu’ carichi di prima. Sono mancate le motivazioni e le energie necessarie a realizzarla. La situazione lavorativa degli operatori sociali è grave per la mancanza dei pagamenti puntuali degli stipendi , ma ancora piu’ importante ci sembra oggi la difesa di un mondo in cui il benessere e la cultura siano diffusi e per tutti.
Per la Cooperativa Sociale Folias il Monterocktondo Festival è sempre stato un motivo di orgoglio. È una delle attività sociali che amiamo di più. Pensate che il primo progetto da noi realizzato nel 1996 si chiamava “Musica in Cantiere” e prevedeva la formazione di tecnici dei servizi per lo spettacolo. Fu un progetto con cui formammo un gruppo di giovani disoccupati che in seguito trovarono lavoro autonomamente e che ancora lavorano. Il nostro primo ingenuo festival si chiamava “Periferika“, poi venne “Monterocktondo“ ed in mezzo ci furono le “Perturbazioni“ .
Noi di Folias siamo convinti che i giovani, gli artisti e gli operatori sociali posseggano idee e pratiche che possono migliorare il mondo. Molte necessità troverebbero soluzioni innovative ed economicamente sostenibili se riuscissimo a mettere al centro le idee e le esperienze nate dalla ricerca culturale e dal dialogo con le identità locali, con l’appoggio consapevole dei decisori e degli amministratori. Avremmo senz’altro cittadini migliori, meno indifferenza sociale e più capacità di dialogare e progettare insieme.
Monterockotondo in questi anni è stato un fiore nel deserto di tante periferie culturali della capitale. In questi 13 anni ha ospitato il meglio della produzione indipendente italiana e quel piccolo miraggio che è il Cantiere (proprio in questi giorni compie 20 anni ! ) , quasi un sogno in mezzo alle case popolari, ha rappresentato un luogo dove abbiamo fatto esprimere rabbia, desideri e sogni di migliaia di giovani band e dove si sono realizzati progetti di vita sociale ed esperienze aggregative e di lavoro sia per i ragazzi che per gli adulti del quartiere.
La musica aiuta ad esprimere quello che proviamo, la società invece ci chiede sempre: Cosa fai? Cosa vuoi fare? Quasi mai ci chiede Cosa provi? Come stai? Cosa sogni? Aiutare le persone ad esprimersi, significa rafforzarle, creare identità positive.
La nostra Cooperativa negli anni si è affiancata ad un gruppo di giovani che sotto la sigla Fronte Sonoro sono stati e sono il motore pulsante del Monterocktondo Festival e di tante iniziative culturali. Negli anni le facce ed i nomi dei ragazzi e delle ragazze sono cambiate, ma non è mai cambiata la forza, la freschezza e la voglia di costruire benessere e luoghi positivi di vita e di cultura. Noi adulti, in particolare i decisori politici, abbiamo il compito di non mortificare queste energie positive. Abbiamo il dovere di fare spazio in maniera intelligente a queste forze propulsive delle nostre comunità .
Da quest’anno il nostro Comune di Monterotondo, sponsor storico dell’iniziativa, per motivi di bilancio e crisi finanziaria non ha trovato ancora modo di co-finanziare il festival. L’ Assessore Riccardo Varone ci ha però assicurato che nonostante le tante difficoltà vuole assolutamente trovare il modo di salvare il festival e noi gli crediamo. Ciò non toglie che in questo frangente esprimere la nostra cocente delusione vuol dire rilanciare a gran voce l’appello affinchè l’iniziativa sia sentita dalla comunità e dalle istituzioni come un bene da preservare.
Non molliamo! Non ci arrendiamo! Piu’ che un nostro dovere è nella nostra indole e nel nostro Dna continuare a crederci.
Faremo una finale degna e rispettosa delle band e del lavoro di tutti i ragazzi coinvolti, recuperandola nel prossimo autunno. Dobbiamo solo valutare location e cast artistico ed individuare degli sponsor privati oltre che il necessario aiuto da parte del Comune.
Un abbraccio di cuore a tutti e tutte e grazie sia della partecipazione e sia della comprensione ai ragazzi che hanno organizzato e a tutte le giovani band che hanno partecipato alle selezioni.
Grazie anche a tutti coloro che stanno raccontando sui social network le loro emozioni e ci stanno testimoniando il valore delle esperienze fatte con il festival . Ci riempite di gioia.
Ci meritiamo tanta buona fortuna ma anche di stancarci e sorridere sotto la luna popolare dello Scalo
LONG LIFE MONTEROCKTONDO !
Presidente
Cooperativa Sociale Folias
Salvatore Costantino