Fino a ieri molto era appiattito al consueto, divenuto parte del soggetto d’un bel quadro che da sempre si ha sotto lo sguardo ma a cui non si concede più troppa attenzione.
Oggi guardando il cielo cerco di capire cos’è cambiato.
La novità è che l’aria è limpida, che riesco a guardare lontano, che l’orizzonte è nitido e ricco di dettagli sconosciuti.
Respiro forte l’aria che ha cambiato sapore, la mastico con passione.
Ascolto le voci dei dirimpettai che chiacchierano guardandosi attraverso la rete o al di sopra d’una siepe d’alloro odorosa. Ascolto le grida dei bambini che regolano i conti nei cortili, il fruscio del gatto a caccia nell’erba alta, le passioni musicali che si incrociano a mezza via aggrovigliandosi tra i palazzi.
Ascolto senza fastidio, senza il peso grave di suoni sporchi e ottusi che fino a ieri avvolgevano i luoghi.
Cucino ogni giorno col piacere d’aspettare il tempo del lievito e delle cotture lente, con dedizione, prendendomi cura di profumi e colori, scegliendo gli ingredienti non nella necessità d’arrangiare un pasto ma per pasteggiare con piacere.
Guardo con nuovi occhi le persone che amo ed ogni giorno scopro in loro tenerezze, sorprese in controluce, angoli spinosi e cupi, ombre magiche nelle pieghe del sorriso. Guardo i vicini sorridendo mentre ci indaffariamo nel riparare i piccoli guai del condominio, oltraggi del tempo e delle intemperie, cui pensavo non avremmo mai posto rimedio.
Sono queste le belle novità di questi giorni, le raccolgo con cura e le infilo in tasca chiuse strette nel pugno caldo, come una collezione di meraviglie.
Oggi infilo la chiave, il mio tempo, nella toppa della mia vita e m’accorgo che l’ingranaggio gira senza attrito, senza rumore.
Leonardo