“E’ l’ostacolo alla vista, l’esperienza del limite, a portare oltre il pensiero”.
Mi rendo conto di essere tentato di volere nascondere la mia vera emozione, forse allontanarmi da questa per un senso di vergogna nello stare bene in un momento in cui molti fanno i conti con emozioni del tutto diverse dalle mie.
Forse per la prima volta mi trovo a riempire in modo diverso uno spazio e un tempo. Ho tutto ciò di cui ho bisogno da un punto di vista affettivo, riesco a vivere appieno quello che ha caratterizzato la nostra scelta di vita otto anni fa e cioè la creazione di un ambiente protetto, capace di renderci il più possibile autonomi. Certo a volte “un po umido” per Sasà, ma estremamente rilassante.
Se guardo dentro di me, in modo puramente egoistico, sono felice di avere avuto modo di vivere questo momento che non vorrei più abbandonare.
Poi c’è l’altra parte, il pensiero relazionale. E qui si fa più dura. E’ per questo aspetto che prima ho scomodato Leopardi. Un po come atto autoconsolatorio.
Un saluto,
Flavio