Stiamo assistendo ad un evento che nessuno ha mai pensato potesse accadere realmente, che forse abbiamo visto solo in qualche film apocalittico, e tutto questo ci coglie impreparati.
Ci mostra tutta la nostra fragilità fisica ed emotiva, ci mette alla prova e, come spesso accade in natura, chi è più forte, e riesce a trasformarsi adattandosi al nuovo equilibrio, ha la meglio.
Per tale motivo dobbiamo trovare delle strategie per superare le difficoltà che questo evento sta determinando in ognuno di noi.
Siamo ormai all’ottavo giorno di isolamento nelle nostre case, questa prima settimana è trascorsa nell’incredulità e nell’attesa di notizie positive rispetto alla riduzione del contagio e quindi di una ripresa veloce di quanto interrotto.
Per molti si è trattato di un periodo di assestamento, si è cercato il lato positivo di questa nuova situazione immaginando che sarebbe durata poco, “in fondo una nazione non può fermarsi per troppo tempo”, molti si sono dedicati alle attività che per troppi impegni erano state trascurate e rimandate; c’è chi ha iniziato le pulizie di primavera nella speranza di allontanare eventuali batteri presenti nelle proprie case; chi si è dedicato alla lettura o alla visione di film e serie tv; chi si è dato al giardinaggio; chi ha cercato di trasformare il proprio lavoro per adattarlo a questa situazione emergenziale magari lavorando da casa o creando qualche alternativa per non perdere il necessario mezzo di sostentamento.
I giovani e i bambini al contrario hanno accolto con gioia la chiusura delle scuole e, malgrado un iniziale difficoltà a comprendere quanto fosse necessario restare nelle proprie case, hanno comunque trovato nel gioco, nell’ozio e nei social, una valida alternativa all’isolamento, sono quelli che stanno reagendo meglio, anche perché sentono meno la responsabilità e il rischio di un possibile contagio o il danno economico che questa situazione comporterà per tutti.
Già sul finire di questa prima settimana anche nei social si percepisce come gli animi di tutti siano ora meno inclini a tollerare questa situazione, che sembra durerà ancora e non si sa per quanto, cominciano a girare meno vignette umoristiche e divertenti mentre prendono il posto messaggi di rabbia per chi non rispetta le regole imposte dallo Stato.
Ed è questo il momento in cui dobbiamo trasformarci per adattarci a questa condizione, dobbiamo reinventarci, un po’ come avveniva nei cartoni animati dove gli eroi si trasformavano per essere più forti e salvaguardare il benessere comune. Anche noi dobbiamo e possiamo fare qualcosa per non farci assalire dall’angoscia, dai pensieri di morte e distruzione che in certi momenti della giornata ci possono cogliere.
È fondamentale che manteniamo le nostre relazioni con gli altri, gli affetti, gli amici e i colleghi. C’è chi si trova lontano dalla propria famiglia, oppure vive solo, o ha parenti stretti ricoverati e che non può andare a trovare, telefoniamoli quotidianamente, facciamo anche delle video chiamate, pranziamo con loro anche se da lontano, organizziamo una video chiamata con più persone che si conoscono e confrontiamoci su come stiamo trascorrendo questi momenti, non dobbiamo pensare che solo per lavoro possiamo fare le video conferenze.
Un altro aspetto importante è quello di mantenere delle sane abitudini quotidiane:
alzarsi e andare e riposare rispettando i ritmi solari, cercando di non scambiare il giorno per la notte;
lavarsi e vestirsi, magari comodi, ma evitate di restare in pigiama;
mangiate e bevete senza esagerare, la noia alle volte porta ad eccedere per assopire lo spirito ed i pensieri meno positivi;
fare movimento anche se siete a casa, non passate dal letto al divano tutto il tempo, esistono diversi programmi tv o video sul web che vi accompagnano in allenamenti fisici o yoga, da fare tranquillamente dentro il vostro salone o la vostra camera;
uscite fuori nei vostri balconi e magari chiacchierate tra dirimpettai o prendete un po’ di luce solare leggendo un libro, ascoltando della musica alla radio o ripulendo e curando le piante presenti;
se avete degli animali giocate con loro e tenetevi compagnia a vicenda;
se avete dei bambini giocate e fate con loro i compiti, abbracciatevi con i vostri familiari e fate lunghe chiacchierate sul divano accarezzandoli;
progettate cosa farete appena tutto questo sarà finito cercando di immaginare che anche voi sarete cambiati, che questa esperienza vi avrà trasformato e il vostro atteggiamento verso la vita e verso gli altri ed il mondo sarà diverso.
Domani magari saremo tutti più attenti e rispettosi all’igiene, quando staremo male ci prenderemo quel giorno in più per essere certi di non essere contagiosi nel rispetto della salute dell’altro oltre che nostra e forse anche il nostro datore di lavoro sarà più comprensivo. Magari apprezzeremo i luoghi all’aperto che ci sono stati proibiti, o il personale sanitario che in questi giorni applaudiamo dai balconi. Magari avremo anche imparato a solidarizzare con gli altri e porteremo le buste della spesa ai nostri vicini ammalati o invalidi anche quando tutto questo non verrà chiesto o pubblicato su un social.
Non tutti riusciranno a sopportare questa situazione di arresti domiciliari, magari perché la casa non sempre è quel rifugio tranquillo dove nascondersi, oppure perché si sentono soli o incompresi, o perché devo far fronte a problemi troppo grandi per affrontarli da soli. In questi casi ed in molti altri non menzionati ricordatevi che potete chiedere aiuto ai vostri professionisti di fiducia (medico o psicoterapeuta) oppure contattate i servizi presenti nei vostri territori di residenza, molti si sono riorganizzati, come noi, a rispondere telefonicamente e mantenere così attivi degli spazi di sostegno emotivo.
Dott.ssa Alessia Margherita
Psicologa, Psicoterapeuta familiare
Mediatore Familiare