“La sete vien bevendo”: i giovani di Fronte Sonoro ci raccontano la propria esperienza
Noi tutti oggi siamo abituati ad avere l’acqua corrente in casa, in ufficio, a scuola, in giardino, al parco, in città, insomma ovunque, ma vi chiedo di fare uno sforzo e di provare ad immaginare un mondo senza rubinetti, senza fontanelle, senza tubature, un mondo senza nessun tipo di impianto idraulico, un mondo dove l’acqua o vai prenderla alla fonte oppure la trovi solo bell’imbottigliata al supermercato.
Sì, lo so che in molti Paesi del globo questa è la dura realtà, ma non sono qui per fare denunce o retorica, vi chiedo solo di ipotizzare una situazione simile nel nostro contesto “civile” così come è. Ecco, ci siamo. A nessuno di noi, avvezzo al benessere e alle comodità, gli verrebbe in mente, all’occorrenza giornaliera, di prendere secchi e taniche e di andare, a riempirle alla fonte più vicina (che comunque sarebbe a pagamento).
Anche il più “integro”, alla fine, si lascerebbe persuadere: “forse l’acqua è bene comprarla già confezionata da quella marca lì! certamente la produzione avrà avuto premura che quella sia “migliore” di qualsiasi altra acqua messa in qualsiasi altro contenitore, che oltretutto dovrei riempire io, con la mia fatica, e con enorme perdita del mio tempo!… ecc. ecc.”
Risultato: alla fonte non ci andrebbe più nessuno (forse un’élite di “integerrimi nemici del potere”, forse) la maggior parte della gente nel bagno, accanto al bagnoschiuma, si ritroverebbe a tenere una bottiglia di Ferrarelle, e il resto delle persone, per risparmiare, perderebbe l’abitudine alla cura dell’igiene personale, userebbe l’acqua solo per bere e, al limite, per cucinare.
Così sarebbe il mondo senza rete idrica. Un mondo senza fontane, senza piscine, senza aiuole, senza fiori sui balconi, un mondo fatto di poca gente “con le bollicine sotto al naso” e di una maggioranza di individui assetati, “brutti, sporchi, dall’odore cattivo”. Ma fortunatamente l’acqua arriva nelle nostre città e nelle nostre case come diritto fondamentale e imprescindibile (almeno sulla carta) così come scritto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ora provate a sostituire l’acqua con la musica, cambiando un po’ i termini di questa metafora. Fatto? Ecco questa era la nostra realtà sociale (in scala provinciale) almeno fino agli anni 2000. Mancava una rete di diffusione della musica come diritto fondamentale e imprescindibile di tutti e per tutti. Questa missione, partita con le attività socio-culturali svolte e regolate dalla Cooperativa Sociale Folias all’interno del Centro di Aggregazione Giovanile Il Cantiere (ormai da 18 anni), è diventata il punto centrale del manifesto del nostro gruppo di lavoro. Fronte Sonoro dal 2002 si è prefissato di far diventare la musica come l’acqua: un bene comune e universale. Ogni martedì sera ci incontriamo a Il Cantiere per verificare e programmare le nostre attività. Le nostre riunioni sono aperte a tutti, chiunque può apportare il suo contributo o anche solo soddisfare la propria curiosità. Nessun nostro evento ha scopo di lucro, lo spirito è quello di una missione: diventare noi stessi un mezzo di trasmissione dell’unico vero valore che ci rende prima di tutto liberi e poi ricchi, dentro.
L’unico “prodotto” che, anche se usato, non si consuma: la cultura, per tutti, di tutti.
Con questo “marchio” contrassegniamo tutti le nostre proposte di intrattenimento. Dai live, al cineforum con aperitivo, dai laboratori culturali, alle molteplici attività aggregative che animano Il Cantiere da mattina a sera, fino al Monterocktondo, il nostro contest gratuito e senza limiti di età, pensato proprio per promuovere la musica originale del nostro territorio.
L’apice di questo percorso, che ripetiamo ogni anno con maggiore convinzione e impegno, è la Festa di Quartiere. Lì ogni singola goccia estratta dal sottosuolo sociale, ormai sempre più brullo, contribuisce a riempire questo serbatoio di speranze e di idee che vogliamo sia alla portata di tutti quelli che troppo spesso rimangono a bocca asciutta. Organizzare concerti ed eventi a sottoscrizione libera, è porsi come una fontanella pubblica: una valvola accessibile a tutti indipendentemente dalla propria estrazione sociale, culturale ed economica. “La sete vien bevendo”.
Sara Piconi (del gruppo informale Fronte Sonoro )
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Il gruppo si riunisce tutti i martedì alle 21 presso Il Cantiere di Monterotondo Scalo, dove è presente anche la storica Sala Prove!
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